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Conto Termico e
incentivi Ecobonus

Pratiche e Consulenze

Grazie alla partnership con Systech Italia, offriamo a tutta la nostra clientela un servizio completamente gratuito di consulenza per verificare la possibilità di accedere agli incentivi previsti per interventi che puntano al risparmio ed all’efficentamento energetico in edifici esistenti.

Carinci Group S.p.A. - agevolazioni fiscali
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FAQ

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Attualmente, sono disponibili diverse agevolazioni economiche per l’acquisto e l’installazione di generatori di calore a biomassa ad alta efficienza, come stufe, caldaie, caminetti e termocamini:

  • Conto Termico 2.0: Gestito dal GSE, consente di ottenere un rimborso fino al 65% della spesa sostenuta per la sostituzione di vecchi apparecchi a biomassa o a gasolio con nuovi generatori a biomassa ad alta efficienza. L’incentivo viene erogato direttamente sul conto corrente del beneficiario, generalmente entro 2-3 mesi dall’approvazione.
  • Bonus Ristrutturazione 50%: Prevede una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, inclusa l’installazione di generatori a biomassa, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo.

È importante notare che le due agevolazioni non sono cumulabili; pertanto, è necessario scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

Inoltre, in alcune regioni o province possono essere attivi bandi locali che offrono contributi aggiuntivi per la sostituzione di vecchi impianti a biomassa.

Per ulteriori dettagli e per verificare quale incentivo si applica al proprio caso, si consiglia di consultare la sezione dedicata del nostro sito: Agevolazioni Fiscali ed Incentivi Energetici. 👈

Le presenti condizioni sono aggiornate alla normativa vigente nel 2025. ℹ️
Eventuali aggiornamenti futuri saranno pubblicati in questa pagina o comunicati tramite i nostri canali ufficiali.

L’installazione deve essere sempre eseguita da un tecnico abilitato, qualificato e in possesso del patentino FER Gas. In Italia, tutti gli impianti termici, inclusi stufe e camini collegati alla canna fumaria, devono essere realizzati a regola d’arte da professionisti certificati, in conformità con la normativa D.M. 37/08. Un tecnico competente garantirà il rispetto delle normative vigenti e seguirà le istruzioni del produttore durante l’installazione. Al termine dei lavori, il tecnico dovrà rilasciare la Dichiarazione di Conformità (Di.Co.), che attesta che l’impianto è stato realizzato secondo le normative. Il fai-da-te non è consigliato: oltre ai pericoli per la sicurezza (incendi, fumi, malfunzionamenti), invaliderebbe la garanzia del generatore e risulterebbe fuori legge. Affidarsi a un installatore qualificato assicura anche un collaudo corretto e la disponibilità di assistenza post-vendita. In sintesi, evita improvvisazioni: per stufe, camini e caldaie, rivolgiti sempre a professionisti certificati.

Il consumo dipende dalla durata del funzionamento e dalla potenza utilizzata. Per avere un’idea chiara, consultare le schede tecniche dei PRODOTTI presenti sul sito.

Impiantistica ⚙️

È fondamentale avere una canna fumaria dedicata. Tutti i generatori a legna o pellet emettono fumi che devono essere evacuati in sicurezza attraverso un condotto che arrivi sopra il tetto. L’installazione di una stufa senza una vera canna fumaria (ad esempio, scaricando i fumi direttamente a parete) non è consentita dalla normativa, ed è anche pericolosa. Un sistema di scarico a parete potrebbe generare fumi dannosi vicino all’abitazione, problemi di tiraggio e rischi per la salute, oltre a violare le leggi italiane (D.M. 37/2008 e normative UNI che impongono lo scarico sopra il colmo del tetto). Inoltre, i produttori specificano che l’installazione senza una canna fumaria invalida la garanzia dell’apparecchio. In sintesi, è sempre necessario un condotto idoneo, ben dimensionato e realizzato secondo le normative. Se la casa non è provvista di canna fumaria, bisogna prevederne l’installazione durante il montaggio della stufa o caldaia. Inoltre, non è consentito l’utilizzo di un unico condotto per più apparecchi: ogni stufa o caldaia deve avere il proprio sistema di scarico per garantire il corretto tiraggio e la sicurezza.

È obbligatoria una presa d’aria dedicata. Gli apparecchi a legna o pellet utilizzano ossigeno per la combustione; se la stanza è chiusa senza un adeguato ricambio d’aria, si può generare una depressione che compromette il tiraggio dei fumi. Una griglia di aerazione verso l’esterno permette di garantire l’afflusso di aria per la combustione e la sicurezza dell’ambiente. Le normative di installazione (UNI 10683) richiedono una ventilazione adeguata nel locale. Pertanto, è fondamentale prevedere una presa d’aria nella stanza, dotata di griglia, per assicurare una combustione efficiente e prevenire il rischio di accumulo di monossido di carbonio.

Generatore 🔥

Come da normativa, va effettuata una volta l’anno al fine di mantenere l’efficienza ottimale.

Per l’assenza, o l’errato dimensionamento di un’adeguata presa d’aria, o di una canna fumaria troppo corta o di sezione inadatta. Inoltre potrebbe essere per mancata o errata manutenzione di quest’ultima, oppure degli scambiatori di fumo.

Entrambe le soluzioni hanno punti di forza: la scelta dipende dallo stile di vita, dalla disponibilità del combustibile e dal livello di automazione desiderato. Il pellet offre praticità, automazione e costanza di rendimento, mentre la legna si caratterizza per la struttura e gestione spesso più essenziali e per costi di combustibile generalmente inferiori. Entrambe le scelte, grazie alle tecnologie Carinci applicate, sono progettate per garantire massima efficienza e lunga durata nel tempo.

La potenza richiesta per il riscaldamento dipende da diversi fattori, come le dimensioni e il volume dell’abitazione, l’efficienza dell’isolamento, il clima della zona e il tipo di impianto. È fondamentale evitare di scegliere un apparecchio troppo potente o troppo piccolo: un generatore eccessivamente potente potrebbe lavorare sempre al minimo, con sprechi di energia e conseguente calo delle prestazioni, mentre uno sottodimensionato avrà difficoltà a riscaldare adeguatamente. Per una selezione precisa, è consigliabile rivolgersi a un tecnico che esegua un calcolo termotecnico, considerando tutti i parametri della casa. Affidarsi a un esperto garantisce la scelta di una stufa o caldaia con la potenza giusta, per un comfort ottimale e un buon risparmio energetico.

La capacità di riscaldamento dipende dal modello di stufa. Le stufe a pellet tradizionali, che riscaldano principalmente l’ambiente in cui sono installate, sono ideali per spazi aperti o singole stanze. Esistono però anche stufe ventilate canalizzabili, che permettono di trasportare l’aria calda in altre stanze attraverso apposite canalizzazioni. In genere, una stufa canalizzata è in grado di riscaldare più stanze sullo stesso piano, con una distanza massima di circa 6-8 metri per ogni condotto. Per riscaldare tutta la casa, invece, si possono utilizzare stufe a pellet “idro” (termostufe) o caldaie a pellet/legna, che si collegano all’impianto di termosifoni. Le termostufe idro funzionano come una caldaia: scaldano l’acqua che circola nei radiatori o nel riscaldamento a pavimento, permettendo di riscaldare l’intera abitazione e anche di produrre acqua calda sanitaria, integrandosi con l’impianto esistente. In questo modo, con la scelta adeguata del modello (aria canalizzata o idro), è possibile riscaldare più ambienti o tutta la casa con un solo generatore a pellet.

La classificazione in stelle indica la qualità ambientale dell’apparecchio, secondo il sistema Aria Pulita™ definito dal D.M. 186/2017. Le stelle vanno da un minimo di 2 a un massimo di 5: un numero maggiore di stelle indica una migliore qualità ambientale, ovvero che il generatore ha un alto rendimento e basse emissioni inquinanti. Ad esempio, un apparecchio con 5 stelle emette quantità minime di polveri sottili, monossido di carbonio e composti organici rispetto a modelli con meno stelle. La classificazione ha implicazioni pratiche sia sugli incentivi che sulle normative locali: per accedere al Conto Termico o alle detrazioni fiscali, è spesso richiesto che il generatore abbia almeno 4 stelle. Inoltre, in alcune regioni italiane (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Marche, Sardegna e Trentino Alto-Adige), durante i mesi invernali è vietato l’uso di generatori a biomassa con meno di 3 o 4 stelle, per limitare l’inquinamento. Scegliere un apparecchio con certificazione 4 o 5 stelle significa optare per un impianto ecologico ed efficiente, che rispetta le normative sulla qualità dell’aria.

No, è fondamentale utilizzare esclusivamente il combustibile per cui l’apparecchio è stato progettato. Se si tratta di una stufa o caminetto a legna, va bruciata solo legna da ardere, preferibilmente secca e non trattata; se si tratta di un dispositivo a pellet, va utilizzato pellet, di qualità certificata ISO 17225-2, Ö-norm M 7135, oppure DIN plus 51731. Non bisogna mai bruciare rifiuti, plastica, carta in grandi quantità, legna verniciata o altri materiali non idonei, poiché potrebbero ostruire i condotti, produrre fumi tossici e danneggiare l’apparecchio. Esistono modelli particolari che supportano sia la legna che il pellet, noti come apparecchi “policombustibili”. Ad esempio, alcuni termocamini e termostufe sono progettati per utilizzare entrambi i combustibili, tramite un braciere o un kit di conversione apposito. Questi dispositivi offrono maggiore flessibilità: ad esempio, è possibile usare la legna quando si è in casa e il pellet per un funzionamento automatico prolungato. È necessario in ogni caso attenersi al combustibile raccomandato: l’uso di materiali non conformi invalida la garanzia e potrebbe violare le normative sulle emissioni. In sintesi, per garantire sicurezza, efficienza e rispetto delle normative, utilizza solo legna o pellet conformi.

Con le giuste precauzioni, sì, è generalmente sicuro lasciare una stufa moderna accesa anche incustodita per alcune ore. Le stufe a pellet sono dotate di sistemi elettronici di controllo, termostati e sensori di sicurezza che regolano automaticamente la combustione. In caso di anomalie, come surriscaldamento, problemi di tiraggio o spegnimento della fiamma, l’alimentazione di pellet viene interrotta e la stufa si spegne in sicurezza. Questo le rende adatte a funzionare durante la notte o quando non si è in casa, mantenendo la temperatura desiderata. È comunque importante che l’installazione sia fatta correttamente, con sensori di fumo, presa d’aria adeguata e un camino conforme per evitare la fuoriuscita di fumi nell’ambiente. Anche se l’apparecchio è sicuro, si consiglia di installare un rilevatore di monossido di carbonio e un rilevatore di fumo, soprattutto se la stufa è in funzione mentre si dorme, per una maggiore tranquillità. Per le stufe a legna o camini, è necessaria maggiore attenzione: non è consigliabile caricare troppo il focolare prima di andare a letto. Un termocamino o una stufa a legna di qualità può bruciare la legna lentamente (se l’aria è regolata), ma è sempre meglio che ci sia qualcuno in casa. In ogni caso, mai lasciare incustodito un fuoco aperto o un caminetto tradizionale senza vetro; in questi casi, è necessario spegnere correttamente la brace prima di uscire o di dormire. In sintesi: le stufe a pellet possono operare automaticamente anche di notte, mentre per legna e camini è fondamentale prestare maggiore attenzione; in ogni caso, l’uso di sistemi di allarme (come rilevatori di fumo e monossido) è sempre consigliato per una maggiore sicurezza.

Cura e manutenzione 🧑🏻‍🔧

Tutti i generatori a biomassa necessitano di una pulizia periodica per garantire un rendimento ottimale, ma anche sicurezza. La manutenzione si divide in due tipologie: quella ordinaria, che spetta all’utente, e quella annuale, affidata a un tecnico specializzato. Per quanto riguarda la manutenzione quotidiana o settimanale, le operazioni principali comprendono: la rimozione della cenere dal braciere e dal cassetto cenere, la pulizia delle superfici interne e un controllo visivo. Le stufe a pellet producono una quantità di cenere minima, che dovrebbe essere aspirata ogni 1-2 giorni di utilizzo intenso (o comunque quando il cassetto è pieno) per mantenere il focolare pulito e ben ventilato. La pulizia del vetro può essere fatta quando necessario, utilizzando un panno o un pennello a freddo per rimuovere la fuliggine leggera. Se il vetro è molto sporco, si possono usare prodotti specifici per vetri da camino (a vetro freddo). Le stufe a legna, invece, richiedono la rimozione della cenere dal focolare ogni pochi giorni, a seconda della quantità di legna utilizzata. Inoltre, una volta a settimana, è consigliato pulire i passaggi fumo interni (come deflettori e scambiatori) con una spazzola o un aspira-cenere per prevenire accumuli che potrebbero ridurre l’efficienza. Oltre alla manutenzione ordinaria, una volta l’anno è obbligatorio eseguire una manutenzione professionale. Un tecnico qualificato si occuperà della pulizia approfondita della canna fumaria, dei condotti, della ventola, della verifica delle guarnizioni, della taratura e del controllo delle emissioni. Questa manutenzione annuale è obbligatoria per legge e fondamentale per garantire la sicurezza. In conclusione, una piccola manutenzione quotidiana o settimanale (di pochi minuti) consente di mantenere l’impianto in perfette condizioni, mentre il controllo annuale ne assicura la lunga durata e il corretto funzionamento.

Come da normativa, una volta l’anno.

Una corretta conservazione del combustibile è fondamentale per garantire sia l’efficienza che la sicurezza. Il pellet deve essere conservato in un luogo asciutto e protetto dall’umidità, poiché assorbe facilmente l’acqua e si gonfia, diventando inutilizzabile. È consigliabile riporre i sacchi su pallet o rialzati dal terreno, in un ambiente ben ventilato, ma non esposto agli agenti atmosferici. Evitare cantine troppo umide e, se i sacchi sono impilati, assicurarsi che non ci siano strappi nella plastica. Il pellet, se conservato correttamente, può durare a lungo, ma è meglio non conservarlo per anni, poiché con il tempo e gli sbilanciamenti termici potrebbe degradarsi. Per quanto riguarda la legna da ardere, la regola principale è farla stagionare all’aria per almeno 1-2 anni, a seconda del tipo di legno, prima dell’uso. I ceppi vanno accatastati in un luogo riparato dalla pioggia, come sotto una tettoia, ma ben ventilato sui lati per consentire l’evaporazione dell’umidità. È importante non coprire completamente la legna con teli di plastica che entrano in contatto con il legno; meglio utilizzare coperture superiori, lasciando i lati aperti. Inoltre, la legna deve essere sollevata da terra (usando pallet, mattoni o grate) per evitare che assorba umidità dal suolo e per prevenire la formazione di muffe. Infine, è utile conservare un po’ di legnetti e diavolina in un luogo asciutto per facilitare l’accensione quando necessario. In sintesi, per una buona conservazione del combustibile: il pellet va tenuto asciutto e al chiuso, mentre la legna deve essere ben ventilata e protetta. Un combustibile ben conservato garantisce un’alta resa calorifica e una combustione più pulita.

Anche i forni a legna da esterno (come quelli per pizza, pane e simili) richiedono una manutenzione regolare per restare efficienti e sicuri. Dopo ogni utilizzo, una volta che il forno si è raffreddato, è buona norma rimuovere la cenere e i residui di combustione dal focolare utilizzando una spazzola o un piccolo attizzatoio. Questo evita accumuli che potrebbero assorbire umidità o generare cattivi odori. Periodicamente, ad esempio ogni 20-30 utilizzi, è opportuno controllare e pulire la canna fumaria. Anche se il condotto è breve, può accumulare fuliggine e nerofumo. Per pulirla, si può utilizzare un kit di spazzole da camino della giusta misura per il tubo del forno, oppure affidarsi a uno spazzacamino se il forno è in muratura fissa. Per la pulizia interna della camera di cottura, è preferibile non usare detersivi chimici per evitare di contaminare le superfici dove si cuoce il cibo. Si consiglia di scaldare leggermente il forno e poi raschiare via eventuali incrostazioni con una spazzola metallica. Il calore aiuta a carbonizzare i residui alimentari, che possono essere rimossi facilmente. Dopo aver spazzolato, è possibile passare un panno umido (quando il forno è freddo) sulle superfici refrattarie per rimuovere la polvere di cenere. Se il forno resta inutilizzato per lunghi periodi (ad esempio, durante i mesi invernali), è utile lasciare lo sportello semi-aperto o garantire una buona circolazione dell’aria per prevenire la formazione di condensa all’interno. Esistono anche fodere o teli protettivi per coprire il forno e proteggerlo dalle intemperie, utili soprattutto per i forni metallici mobili. Infine, prima di ogni cottura, è sempre consigliato scaldare gradualmente il forno se è rimasto fermo per lungo tempo, per evitare shock termici alla struttura refrattaria. Con queste semplici operazioni, il forno a legna manterrà prestazioni eccellenti per lungo tempo.

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